Il film ha per protagonista l'attore britannico Tom Hardy, che interpreta il feroce criminale Michael Gordon Peterson, meglio conosciuto come Charles Bronson. Bronson è noto soprattutto per aver trascorso gran parte della sua vita in carcere, passando oltre trent'anni in isolamento.
Bronson è un bio-pic fuori dagli schemi, raccontato senza una precisa cronologia,[1] alternando momenti di estrema violenza con scene umoristiche al limite del grottesco.[2]
Trama:
Proveniente da una buona famiglia borghese, il giovane Michael Gordon Peterson ha da sempre manifestato atteggiamenti aggressivi, che lo hanno portato più volte ad atti di violenza contro i suoi compagni di scuola, segno della sua ricerca di notorietà e affermazione personale. Nel 1974 gli si spalancano le porte del carcere, dopo una piccola rapina a un ufficio postale, lasciando soli la moglie e il figlio.
Entrato in carcere per scontare una condanna di sette anni, continua la smania di essere al centro dell'attenzione. Si macchia di una serie violenze perpetrate ai secondini, spadroneggiando all'interno del carcere, che egli definisce una camera d'albergo, e diventando l'idolo degli altri detenuti. Le autorità decidono quindi di trasferirlo in diversi penitenziari, nella speranza di calmare la sua violenza, ma ogni tentativo è vano. Viene mandato in un ospedale psichiatrico, dove gli vengono iniettate alte dosi di farmaci sedativi, ma una volta tornato in carcere cerca di strangolare un detenuto che aveva ammesso di essere un pedofilo.
Dopo diversi anni torna in libertà sulla parola e va vivere da suo zio a Luton, dove inizia ad appassionarsi alla boxe a mani nude, cambiando il proprio nome in Charles Bronson, in omaggio al famoso attore. La sua carriera di pugile finisce in fretta, dopo essersi innamorato di una donna, per la quale ruba un anello di fidanzamento; proprio per questo furto viene nuovamente arrestato. In carcere si rende nuovamente protagonista di atti di violenza nei confronti delle guardie, rimane inoltre coinvolto in una rivolta dove prende in ostaggio un bibliotecario, ingaggiando una lotta contro agenti antisommossa. Proprio per questi motivi la sua condanna viene estesa, passando oltre trent'anni della sua vita in isolamento, periodo in cui inizia a interessarsi di arte.
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