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venerdì 30 settembre 2011

Barry Lyndon - megaupload ita


Nonostante all'uscita nelle sale non abbia prodotto incassi cospicui, il film è oggi considerato un capolavoro del cinema mondiale sotto vari aspetti: regia, scenografia, costumi, colonna sonora e, soprattutto, fotografia. Per creare un'opera il più possibile realistica, Kubrick trasse ispirazione dai più famosi paesaggisti del XVIII secolo, per scegliere le ambientazioni dei set.[1] Le riprese vennero effettuate nei luoghi in cui il film si svolge: Inghilterra, Irlanda e Germania.[2]
Le scene e i costumi vennero ricavati da quadri, stampe e disegni d'epoca: grazie a ciò il film ottenne i premi Oscar alla miglior scenografia e per i migliori costumi.[3] Le riprese vennero invece girate con l'ausilio della luce naturale o, tutt'al più, delle candelee delle lampade a olio per le riprese notturne.[4]
Questa scelta implicò l'utilizzo di lenti rivoluzionarie, studiate dalla Zeiss per la NASA, oltre a nuove macchine da presa messe a punto dalla Panavision.[4]
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito uscì il 18 dicembre 1975,[5] mentre in Italia il 1º gennaio 1976.


Trama:
Il film è diviso in due parti: Come Redmond Barry acquisì lo stile e il titolo di Barry Lyndon e Breve resoconto delle sfortune e dei disastri che accaddero a Barry Lyndon.
In un piccolo villaggio irlandese, Redmond Barry (Ryan O'Neal), un giovane di bell'aspetto, s'innamora della cugina, la bella Nora Brady (Gay Hamilton). Nel villaggio, qualche settimana più tardi, si ferma un reggimento militare del Regno Unito, che è in cerca di truppe per la guerra dei sette anni. Durante la sosta, Nora intrattiene una relazione con uno degli uomini di stanza, il capitano John Quinn (Leonard Rossiter). I fratelli di Nora, consci che l'ufficiale ha ampia disponibilità economica, cercano di distoglierla da Redmond e di spingerla verso l'ufficiale.
Redmond cerca con tutte le sue forze di interporsi tra i due promessi sposi, a tal punto da offendere Quinn in pubblico. Il capitano inglese decide di sfidarlo a duello. Redmond ferisce a morte il rivale. Il giorno stesso, dietro consiglio della madre, fugge versoDublino per non essere catturato e condannato per omicidio. Barry fugge dal villaggio in groppa a un cavallo, con in tasca ventighinee d'oro donategli dalla madre.
Lungo la strada per Dublino, mentre attraversa un bosco, Barry viene fermato da due briganti, che lo derubano di tutti i suoi averi e lo lasciano senza cavallo. Squattrinato e appiedato, giunge in un piccolo villaggio, dove un soldato sta arruolando uomini per l'esercito britannico. Disperato per aver perso tutto e senza altre prospettive, Barry si arruola nell'esercito. L'inadeguatezza di Barry alla vita militare emerge subito. Una mattina l'ingenuo giovane, al momento del rancio chiede che gli venga sostituito il boccale perché sporco di grasso suscitando così il sarcasmo dei commilitoni. Uno in particolare, Toole, lo prende in giro davanti a tutti. Barry gli risponde. Per decidere chi ha ragione si organizza un combattimento di pugilato. Anche questa volta l'irlandese esce vincitore.
Dopo averlo battuto, Barry ottiene la fiduca dei suoi superiori e viene dunque spedito in battaglia in prima linea. L'esercito si sposta in territorio tedesco, dove si sta svolgendo uno scontro decisivo tra le truppe francesi e gli inglesi. Un giorno Barry viene informato dal capitano del suo battaglione, un suo vecchio amico, Grogan (Godfrey Quigley), che il capitano Quinn, il pretendente di Nora, è in realtà ancora vivo: la pistola di Barry era stata truccata dai familiari di Nora, i quali non volevano perdere l'opportunità di imparentarsi con Quinn, dato che questi rappresentava una sicurezza economica. Nora quindi si era sposata con il suo rivale in amore.
Doppiamente beffato, Barry, il giorno dopo, partecipa con il suo reparto a una sanguinosa battaglia e vede morire, sotto i suoi occhi, Grogan stesso. A questo punto matura la volontà di disertare per fuggire dalla guerra, che potrebbe condurlo con molta probabilità alla morte. L'occasione buona gli capita quando vede due ufficiali omosessuali intenti a dialogare sul loro amore mentre fanno il bagno in un fiume. Uno dei due è stato incaricato di condurre una delicata missione: recapitare un messaggio al generale Percival Williamson, che si trova a Brema. Barry approfitta dello scambio di effusioni tra i due militari: ruba l'uniforme e ilcavallo di uno di loro e fugge, con i documenti dell'ufficiale, verso Brema.
Entrato nel territorio controllato dai prussiani, alleati degli inglesi, si verificano alcuni imprevisti, uno positivo e uno negativo. Il primo: un giorno, alla ricerca di un luogo dove mangiare, Barry incontra una giovane donna che si offre di ospitarlo. I due diventano amanti. Dopo qualche giorno Barry riprende la strada per Brema. Il secondo: Barry incrocia sulla sua strada un gruppo di soldati prussiani. Il capitano Potzdorf (Hardy Krüger), che li comanda, si presenta e si offre di accompagnarlo. Il prussiano, che sospetta che Barry sia un impostore e un disertore, lo conduce in una taverna per soldati. Cercando di farlo parlare e ostentando un atteggiamento amichevole, fa cadere Barry in contraddizione: l'irlandese gli comunica che deve consegnare un messaggio al generale Percival Williamson, quando invece l'alto ufficiale è morto da dieci mesi. Ottenuta la prova che sta mentendo, lo fa disarmare immediatamente. Potzdorf gli offre un'alternativa secca: essere tratto in arresto (con sicura condanna a morte per diserzione) oppure arruolarsi nell'esercito prussiano.
L'addestramento nell'esercito prussiano è molto duro. Barry fatica ad ambientarsi e subisce numerose punizioni per la sua mancanza di disciplina. Durante una battaglia cruciale a colpi di cannone e fucile, cui Barry prende parte, il capitano rischia di morire sotto una trave caduta a causa di una cannonata. Barry lo salva e riceve la gratitudine di Potzdorf stesso (che lo premia con due federichi d'oro). Inoltre, gli affida un incarico di secondo piano e senza alcun rischio: fare da cameriere a giocatore d'azzardo francese, lo Chevalier di Balibari (Patrick Magee). In realtà di Balibari è un irlandese: l'uomo vive sotto copertura. I prussiani sospettano che possa essere un informatore per conto dell'Austria. La missione di Barry è osservare l'uomo e fare rapporto tutti i giorni sui suoi movimenti al capitano Potzdorf.
Durante il primo incontro con di Baribari, però, Barry non riesce a nascondergli di essere irlandese e di essere stato inviato per spiarne le mosse. Lo Chevalier apprezza la sincerità di Barry e i due diventano amici. Di Balibari fa entrare Barry nel mondo del gioco d'azzardo, ed egli, tramite alcuni trucchi, aiuta il suo benefattore a vincere tutte le partite. Nei suoi rapporti quotidiani al capitano Potzdorf, Barry riporta cose vere ma totalmente ininfluenti al fine di svelare la reale identità dello Chevalier. Un giorno però la fortuna abbandona la coppia: un principe, conosciuto alla corte del re, accusa di Baribari di aver barato al gioco. Tra i due nasce un alterco, al termine del quale il principe annuncia la sua intenzione di ricorrere a un duello. Barry riporta fedelmente l'accaduto ai suoi superiori. Interviene il governo, che tramite il ministro di Polizia, decide di espellere Baribari dal territorio prussiano.
Ma i due sodali smontano il piano del governo prussiano: la mattina dopo, quando due soldati prussiani si presentano davanti alla residenza del giocatore, prendono in consegna Barry, vestito esattamente come di Baribari, e lo scortano fino al confine. Il vero Baribari è espatriato comodamente durante la notte. La carriera dei due giocatori procede con un successo dietro l'altro. Barry si rende famoso per la sua bravura con la spada e per la sua bellezza, che attira diverse donne. Tra queste la giovane Lady Lyndon (Marisa Berenson), sposata con sir Charles Reginald Lyndon (Frank Middlemass) e con un figlio, Lord Bullington (Leon Vitali), il cui tutore è il reverendo Runt (Murray Melvin).
Alla morte di Reginald, Barry si sposa con Lady Lyndon. La madre di Barry viene a vivere nel palazzo della coppia. Dal matrimonio con la donna, Barry ha un figlio, il piccolo Bryan Patrick Lyndon (David Morley), ma si attira l'inimicizia del figliastro, Bullington, che lo ritiene un uomo rozzo e un opportunista.
Passano gli anni: tra Barry e Lady Lyndon l'amore è già finito. Barry ha numerose amanti e i due vivono separati. Il conflitto tra Bullington (attaccatissimo alla madre) e Barry si fa sempre più aspro, mentre a consolare Barry è l'amore paterno nei confronti di suo figlio Bryan. Un giorno i due fratellastri, mentre sono soli nell'aula di studio in assenza del reverendo Runt (istitutore di entrambi), vengono alle mani. Richiamato dalle urla di Bryan, Barry entra nella sala e vede che il figlio grande sta sculacciando il piccolo. Decide immediatamente di punirlo con sei scudisciate. Il figliastro, sconvolto, promette che la prossima volta che Barry lo toccherà, lo ucciderà.
Un giorno la madre di Barry gli dice chiaramente che, nonostante abbia sposato una ricca nobildonna, non ha niente intestato a sé: è nullatenente. Inoltre, non sarà lui a ereditare, ma il figlio primogenito, che gli è particolarmente ostile. Tutto si risolverebbe se Barry ottenesse un qualsiasi titolo nobiliare. Barry si getta anima e corpo nell'impresa, finanziando opere e organizzando sontuosi ricevimenti. L'unica risultato tangibile che riesce a ottenere è partecipare a un ricevimento in cui è presente re Giorgio III. Il colloquio tra i due è però deludente. Barry afferma orgoglioso di aver finanziato una spedizione militare in America per combattere i "ribelli", al che il re gli risponde: "Bene, si unisca a loro e vada a combattere anche lei in America!".
Un giorno, durante un'esibizione di Bryan, accompagnato al clavicembalo dalla madre, Bullington mette in atto un piano perfido insieme a Runt, inveendo contro Barry. Questo suscita le ire di Barry stesso, che picchia selvaggiamente il figliastro davanti a tutti. Dopo questo episodio, Lord Bullington decide di non vivere più nella casa paterna finché vi abiterà Barry.
Approssimandosi la festa di compleanno di Bryan, il piccolo chiede al padre di avere in regalo un cavallo. Barry decide di fargli una sorpresa. Nega di accontentarlo e acquista un cavallo purosangue. È un puledro bellissimo che non è stato ancora domato. Ma Bryan scopre il gioco del padre e trova facilmente il cavallo. L'animale, imbizzarrito, fa cadere Bryan, che rimane ferito al cranio irrimediabilmente.
Bryan muore, provocando una grave perdita in famiglia. La signora Lyndon tenta il suicidio, e dell'accaduto viene informato il figlio Lord Bullington. Egli decide dunque di ritornare nella tenuta Lyndon, chiedendo soddisfazione per l'affronto subito qualche mese prima. In un pagliaio poco lontano Bullington e Barry si sfidano a duello con le pistole. Al primo tentativo Bullington, per l'emozione, esplode erroneamente il colpo prima di prendere la mira e non colpisce Barry. Al suo turno, Barry spara intenzionalmente a terra, pensando che il suo gesto leale venga capito dal rivale. Ma Lord Bullington decide ugualmente di proseguire. Al secondo sparo colpisce Barry, ferendolo a una gamba. La ferita appare subito grave e l'uomo viene portato immediatamente in una locanda, ove viene fatto giungere un chirurgo. La pallottola ha reciso l'arteria tibiale anteriore. Il rischio di emorragia è troppo alto: non rimane cheamputare la gamba sotto il ginocchio.
Qualche giorno dopo, mentre Barry è ancora convalescente, riceve la visita dell'amministratore della casa. L'uomo comunica a Barry che Lord Bullington è disposto a versargli un vitalizio di 500 ghinee all'anno purché Barry lasci la casa e l'Inghilterra. L'amministratore fa presente a Barry che, se decidesse di tornare nella tenuta Lyndon, nessun finanziatore e nessuna banca accorrerebbe in suo aiuto perché è completamente screditato. Pochi giorni dopo Barry, accompagnato dalla madre, lascia l'ospedale e ritorna in Irlanda. In seguito, Barry si reca in Europa a giocare d'azzardo, senza più, però, la fortuna di un tempo.
Lord Bullington ritorna nella casa paterna e affianca la madre nell'amministrazione dei beni di famiglia.
Il film termina con la sentenza:
Fu durante il regno di Giorgio III che i suddetti personaggi vissero e disputarono. Buoni o cattivi, belli o brutti, ricchi o poveri ora sono tutti uguali.

Audio 8
Video 8

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