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martedì 11 ottobre 2011

C'eravamo Tanto Amati - megaupload ita


C'eravamo tanto amati è un film italiano del 1974, diretto da Ettore Scola ed interpretato da Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefano Satta Flores, Giovanna Ralli e Aldo Fabrizi.
Tra i più memorabili esempi di commedia all'italiana, rende anche omaggio ad altri generi cinematografici, in virtù della trama che percorre circa 30 anni di storia italiana, e soprattutto attraverso una serie di intuizioni filmiche che pagano dazio a maestri del calibro di Roberto Rossellini e Alain Resnais, includendo anche numerosi omaggi alle altre arti.




Trama:
Gianni, Antonio e Nicola sono tre partigiani divenuti amici durante i giorni della guerra di liberazione che, dopo la fine del conflittosi dividono: Nicola ritorna a Nocera Inferiore dove svolge la professione di insegnante, Antonio a Roma dove riprende il lavoro di portantino in un ospedale, e Gianni a Pavia per terminare gli studi di giurisprudenza.
Qualche tempo dopo, Gianni e Antonio si ritrovano casualmente in una trattoria di Roma. Gianni è ora un avvocato tirocinante, mentre Antonio si è fidanzato con Luciana, aspirante attrice della provincia udinese ("son di Trasaghis, vicino Peonis") conosciuta in corsia. Gianni è ambizioso, ma con i piedi per terra. Tradisce il suo amico, portandogli via proprio Luciana, ma il suo arrivismo lo porta a cogliere l'occasione di lasciare Luciana per Elide, figlia semianalfabeta di Romolo Catenacci, ex capomastro rude, disonesto e senza scrupoli, nostalgico fascista divenuto ricco palazzinaro. Diventerà anche il suo avvocato, aggirando la legge al fine di proteggerne i loschi affari, ormai parte dei suoi stessi interessi. Elide, nonostante gli sforzi di diventare una persona colta ed elegante per compiacere il marito, trova la morte in un incidente stradale in odore di suicidio.
Abbandonata da Gianni, avuto poi un breve flirt anche con Nicola, Luciana tenta quindi il suicidio, soccorsa in extremis da Antonio, che però respinge, rompendo i legami con i tre amici.
Antonio rimane quindi fedele alle sue idee politiche e per queste viene discriminato in ospedale dove combatte le sue battaglie che hanno perso di novità e si devono misurare con gli orizzonti molto più ristretti della vita quotidiana rispetto alle prospettive palingenetiche per le quali aveva rischiato la vita da partigiano. Nicola, insegnante di liceo, ha pretese intellettuali ed è attivo nel cineforum: proprio a causa dei film da lui proposti, tra i quali Ladri di biciclette è la goccia che fa traboccare il vaso, subisce l'ostracismo della classe dirigente locale, filodemocristiana, da sempre avversa ai film del neorealismo. Escluso dall'insegnamento, lascia Nocera Inferiore, e abbandona moglie e figli, per cercare fama a Roma in campo culturale. Tenta anche la fortuna a Lascia o raddoppia?, perdendo in extremis il massimo della somma messa in palio, per poi tirare a campare come "vice" per articoli di cinema, assumendo sempre più il ruolo caricaturale dell'intellettuale che da "voce critica e coscienza della nazione" diviene un inutile e misconosciuto orpello della società, un personaggio impegnato in battaglie fini a se stesse e in sterili polemiche

Quindi Antonio rincontra casualmente Gianni e propone una rimpatriata con Nicola. I tre amici si ritrovano a cena nella stessa trattoria di tanti anni prima (Dal re della mezza porzione) e tracciano il bilancio della propria vita. Il solo dei tre che non l'ha sprecata e non se ne deve vergognare, Antonio, riserva una sorpresa agrodolce agli amici di un tempo, accompagnandoli a un presidio notturno presso una scuola dove li fa incontrare con Luciana che, nel frattempo ritrovata e diventata sua moglie, sta in coda per iscrivere i loro due figli. Antonio e Nicola finiscono poi per litigare fino a venire alle mani. Gianni, nel tentativo di assumersi la colpa morale di tutto, prima di andare via, stanco di fare da paciere, perde la propria patente: i due, con Luciana, la ritrovano e gliela riportano al suo indirizzo, scoprendone così la vita agiata che Gianni non aveva avuto il coraggio di rivelare ai due amici.

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